venerdì 26 agosto 2011

PIANTO DEI BAMBINI

 Il pianto dei bambini è uno dei suoni più fastidiosi

Secondo una ricerca effettuata dal dipartimento di Psicologia della Clark University, nello stato del Massachusetts, il piano di un bambino tra i 2 e i 4 anni di età sembra essere ul suono più fastidioso che esista al mondo.Gli scienziati impegnati in questa ricerca sostengono che il pianto sia il rumore che fa perdere maggiormente la concentrazione e la pazienza a chi è costretto ad udirlo. 

Sicuramente molti genitori, senza essere scienziati, saranno d'accordo con i risultati di questa ricerca.
Il pianto dei bambini è certamente molto fastidioso quando è prolungato e sembra essere frutto di un capriccio, ma dobbiamo ricordare che è l'unico mezzo di comunicazione che i bambini piccoli hanno pee esprimere i loro bisogni. Spesso il pianto immotivato è un modo che i piccoli hanno per dare sfogo alla loro frustrazione e rabbia, sentimenti difficili da esprimere a parole o con calma anche per gli adulti.
Fino a circa 6 mesi il neonato utilizza questo prezioso strumento di comunicazione per attirare l'attenzione dei genitori e per esprimere le proprie sensazioni psicofisiche come fame, sonno, fastidio, dolore, noia.
Dopo il sesto mese il significato del pianto assume un valore più complesso anche legato alla paura dell'abbandono e della perdita o al timore della presenza di persone estranee, con un evidente valore adattativo utile per la sopravvivenza.
I genitori ed in particolare le madri, riescono a sviluppare una sensibilità che permettono di riconoscere e distinguere le varie tipologie di pianto, rispondendo adeguatamente alle richieste dei bimbi.
Può capitare però che i genitori non riescano a comprendere il pianto del bambino, e l'errore più grande è proprio quello di farsi prendere dal panico...anche se a volte sembra l'unica cosa possibilie da fare!!!
Spesso l'unica soluzione è quella di far sentire al bambino la propria presenza, accogliere il bambino, prenderlo in braccio, tranquillizzarlo, coccolarlo, in modo da far smettere il pianto da capriccio. 
Quando al contrario il pianto sembra inconsolabile sarebbe bene accertarsi che non sia un modo per esprimere dolore. 

In linea generale bisogna rispettare anche la libertà di piangere, come mezzo di sfogo di emozioni negative che i bambini non possono esprimere verbalmente, cercando sempre di far sentire la propria vicinanza fisica ed emotiva. 

 

Il bambino chiama la mamma e domanda: "Da dove sono venuto? Dove mi hai raccolto?". La mamma ascolta, piange e sorride mentre stringe al petto il suo bambino. "Eri un desiderio dentro al mio cuore." Rabindranath Tagore (Thakhur) (1861 - 1941) Scrittore, poeta, drammaturgo e filosofo indiano

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