martedì 23 agosto 2011

Sostegno psicologico in oncologia

Il cancro rappresenta un’esperienza molto traumatica e sconvolgente per il paziente e per la sua famiglia poiché va a coinvolgere moltissimi aspetti della vita: viene messo in discussione il rapporto con il proprio corpo, il significato della malattia e della sofferenza, ci si deve inevitabilmente confrontare con l’idea della morte e tutto questo influenza anche le relazioni familiari, sociali e professionali.
Il sostegno al paziente oncologico deve avere come obiettivo primario quello di migliorare
la qualità della vita e di limitare il rischio dell’insorgere di eventuali patologie legate alla sfera psicologica.
Il sostegno psicologico rappresenta pertanto un elemento molto importante nel trattamento del paziente oncologico; un corretto adattamento alla malattia ed alle cure dipende anche dalla qualità di un approccio di tipo relazionale dell’équipe di specialisti.
E’ indispensabile una presa in carico del paziente e della sua famiglia attraverso un percorso di informazione e di sostegno, per mezzo di terapie specifiche legate al controllo del dolore, dell’ansia e di eventuali patologie depressive che potrebbero insorgere.


LA PSICONCOLOGIA

La psiconcologia è una disciplina che si situa tra l’oncologia e la psicologia e si interessa delle reazioni psicologiche e psicopatologiche conseguenti alla diagnosi di tumore nel paziente, nei suoi familiari e nell’intera équipe impegnata nella cura.
La specificità della psiconcologia consiste appunto nel suo rivolgersi ad un paziente il cui disagio psicologico non dipende primariamente da un disturbo psicopatologico ma è generato dalla situazione di malattia.
Per questa ragione lo psicologo deve aiutare i pazienti ad elaborare il trauma, a prendere coscienza della situazione di malattia che si trova ad affrontare, tenendo presente il forte impatto emotivo di questa situazione sulla qualità della vita.
Uno degli obiettivi centrali del sostegno psicologico è quello di favorire un corretto adattamento alla malattia, cercando di individuare eventuali caratteristiche specifiche della persona, come risorse interne, meccanismi di difesa e strategie utilizzate in precedenza che potrebbero risultare sia positive sia di ostacolo in questo percorso. 
Il focus dell'intervento deve essere centrato sulla crisi, sull'accompagnamento del
paziente soprattutto nei momenti più difficili della malattia.
Il lavoro degli esperti deve mirare a contenere quanto più possibile le paure e gli stati ansiosi del malato e della sua famiglia per accompagnarli durante tutto il percorso clinico.
Il sostegno ai familiari ha un’importanza fondamentale poiché la possibilità di ricevere un supporto specifico permette a tutti di riuscire a gestire i vissuti di impotenza ed i sensi di colpa che spesso si presentano durante il periodo della malattia.

Principali campi di intervento psicologico

La comunicazione di una diagnosi di cancro o di una eventuale ricaduta rappresentano momenti molto difficili nella vita del paziente, che si trova di fronte ad una realtà spesso inaccettabile. Questo tipo di comunicazioni rappresentano un “processo” che deve essere assimilato ed accettato e deve essere favorito da parte degli esperti attraverso una comunicazione atta a favorire la comprensione degli aspetti tecnici, ma che tenga conto dei vissuti emotivi molto traumatici per il paziente e per i suoi familiari.
In questa fase è necessario porsi con un atteggiamento di disponibilità all’ascolto, empatico e comprensivo per accogliere le paure ed i bisogni del paziente.
Purtroppo molto spesso la malattia si accompagna ad interventi chirurgici molto intrusivi e talvolta mutilanti che inevitabilmente possono portare a disturbi fisici legati al vissuto corporeo. In questi casi l’intervento psicologico si effettua a più livelli, attraverso sostegno nella fese pre-operatoria ed informativa, promuovendo una maggiore consapevolezza, e sostegno finalizzato all’elaborazione del vissuto traumatico per una corretta riorganizzazione della vita quotidiana.
Un altro aspetto centrale nella malattia oncologica è quello del dolore che può peggiorare in modo evidente la qualità della vita del paziente portando ad un maggiore rischio di disturbi psicologici e relazionali. Lo psicologo può utilizzare strumenti come tecniche cognitive e terapie di rilassamento per cercare di aumentare notevolmente il successo delle terapie contro il dolore; inoltre la figura dello psicologo risulta molto utile per un sostegno all’intera equipe terapeutica che quotidianamente si deve confrontare con vissuti di estrema sofferenza.


In questa breve trattazione è evidente come la dimensione psicologica risulti fondamentale nel sostegno della malattia oncologica. Gli operatori devono continuamente riuscire a tollerare le loro reazioni emozionali e allo stesso tempo sviluppare una particolare sensibilità verso il disagio vissuto dai pazienti e dalle loro famiglie.
La psiconcologia riveste un ruolo molto importante per il sostegno del paziente, della sua famiglia e dell’intera equipe terapeutica: lo psicologo deve essere in grado di in-formare ma soprattutto di sostenere ed accompagnare tutte le persone coinvolte verso l’accettazione dei cambiamenti e lo sviluppo di strategie efficaci per affrontare i difficili vissuti emotivi che caratterizzano questi vissuti traumatici.

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